La Sindrome Brachicefalica o sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori, è una condizione patologica complessa che determina un’ostruzione grave e progressiva a carico delle vie aeree superiori.

Interessa prevalentemente i cani brachicefali e i gatti a muso corto. Le razze canine più colpite sono: Carlino, Bull Dog Inglese, Boule Dogue Francese, Boston Terrier, Pechinese, Cavalier King Charles, Shar-pei e Shih Tzu. Anche le razze brachicefale di taglia grande come il Boxer e Bull Mastiff possono presentare tale sindrome seppur con incidenza inferiore e minore gravità clinica

Fisiopatologia

Questa condizione provoca una serie di anomalie che ostacolano il passaggio dell’aria e conseguenti segni clinici.

La sindrome brachicefalica si può rilevare in animali di ogni età, ma nella maggior gli animali vengono valutati è tra 3 e 4 anni (Bouldogue Francese anche 1 anno). Inoltre la BAOS è rilevata più spesso nei maschi che nelle femmine.

Le anomalie anatomiche congenite comprendono:
1) stenosi delle narici: restringimento dell’apertura nasale, che appare come una fessura.

2) palato molle allungato ed ispessito

3) trachea ipoplasica

Le condizioni acquisite comprendono:
Il collasso laringeo, che è causato da un’anormale deformabilità e flaccidità delle cartilagini laringee.

Il collasso laringeo è l’anomalia che influenza di più la sintomatologia clinica, la prognosi e la terapia della sindrome brachicefalica. In corso di collasso, la diminuita consistenza delle cartilagini aritnoidi esita in un loro avvicinamento in direzione mediale, con conseguente riduzione dello spazio laringeo.

Eversione dei sacculi laringei
I sacculi appaiono come strutture cupoliformi bilaterali, di dimensioni variabili, traslucide e rosate, che si muovono in relazione al passaggio dell’aria durante le varie fasi respiratorie.

I soggetti colpiti dalla BAOS possono passare molto rapidamente da uno stato di difficoltà respiratoria sub-clinica, che spesso viene considerata normale dai proprietari, a gravi episodi di dispnea. Questa può insorgere come conseguenza di attività fisiche minime o in concomitanza di una variazione nelle condizioni ambientali come l’aumento della temperatura o la diminuzione (situazioni irrilevanti in cani con normale conformazione delle prime vie respiratorie). Anche l’aumento di peso, frequente in questi soggetti costretti alla sedentarietà, peggiora la capacità respiratoria ed aggrava la sintomatologia clinica.

I segni clinici prevalenti sono: respiro rumoroso e stertoroso, russamento grave, tosse, soffocamento, respirazione frequente ed a bocca aperta, sincope, colpi di calore, episodi di collasso e difficoltà ad alimentarsi. Nelle manifestazioni più acute e severe i pazienti possono presentare una grave difficoltà inspiratoria ed espiratoria, con frequenza aumentata, respirazione a bocca aperta, mucose pallide o cianotiche e posizione ortopnoica come zampe dilatate e testa allungata sul collo.

TERAPIA E PROGNOSI
La terapia della sindrome brachicefalica è essenzialmente di tipo chirurgico.

La correzione chirurgica tradizionalmente eseguita comprende: la plastica delle narici, l’accorciamento del palato molle ( stafiloplastica) e l’asportazione dei sacculi laringei.
La prognosi dei cani affetti dalla sindrome brachicefalica è legata a molteplici fattori (variabilità di razza, sesso ed età, obesità, presenza di collasso laringeo di grado severo).

Nella nostra pratica clinica eseguiamo l’esame endoscopico per emettere un’adeguata stadiazione della BAOS.

Inoltre eseguiamo la stafiloplastica mediante una nuova tecnica a radiofrequenza, rendendo la procedura meno invasiva e con minor disagio per il paziente.

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