L’invecchiamento non è una malattia, è uno stato biologico. È individuale e dipende da diversi fattori come l’ambiente in cui vivono i nostri animali, dal bagaglio genetico e dall’ alimentazione.
Man mano che gli animali invecchiano, si verificano una serie di alterazioni:

– L’INVECCHIAMENTO TISSUTALE

Questo tipo di alterazioni dei tessuti sono prevedibili, progressive ed esitano in una riduzione della riserva d’organo e nella compromissione della sua funzione.

– MALATTIE CORRELATE ALL’ETA’

Possono essere concomitanti alle alterazioni associate all’invecchiamento. Molte di queste possono essere subcliniche per settimane, mesi o addirittura anni prima che i segni diventino evidenti per il proprietario o il veterinario. Un buon esempio è il rigurgito mitralico secondario all’endocardiosi nel cane;Con l’avanzare dell’età, la gravità delle lesioni a carico di una o più valvole atrioventricolari progredisce. Man mano che le lesioni progrediscono, il rigurgito peggiora riducendo il volume di eiezioone e, nel tentativo di mantenere la gittata cardiaca, entrano in azione meccanismi omeostatici come la stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone e del sistema nervoso simpatico. Pertanto, anche se è possibile percepire un soffio all’auscultazione, la malattia sottostante resta nascosta e possono volerci anni prima che la condizione vada incontro a scompenso.

OBIETTIVI DELLO SCREENING PREVENTIVO

Dunque diventa essenziale riconoscere l’importanza dei segni comunementepresenti negli animali con malattie correlate all’età, come ad esempio:

  • AUMENTO DELLA SETE
  • PERDITA ECCESSIVA DI PESO
  • INTOLLERANZA ALL’ESERCIZIO FISICO
  • SOVRAPPESO

Segni da segnalare quanto prima possibile al proprio medico veterinario, che deciderà se programmare un check up, i cui obiettivi saranno:

1. rilevare i segni delle malattie correlate all’età, consentendo in tal modo sia una diagnosi precoce che un intervento tempestivo; che prevede numerosi endpoint chiave:

– rimuovere il dolore

– migliorare la qualità di vita

– ritardare la progressione della condizione

– prolungare la durata della vita

2. identificare i fattori di rischio nello stile di vita dell’animale, come ad esempio pratiche alimentari non appropriate

3. ottenere i valori fisiologici o ematochimici/ematologici iniziali dell’animale per confrontarli con i test eseguiti più avanti